Revisione
del carburatore
Cercherò
di spiegare tutte le operazioni necessarie per smontare e pulire il carburatore
Dell’Orto SHBC 19/19, che è quello che equipaggia sia la Primavera che
l’ET3. La base di partenza è la libera traduzione dall’inglese di una
pagina tecnica che ho trovato su www.smallframes.com.
Prima
di smontare tutto sarà buona cosa procurarsi, come minimo, il kit di
guarnizioni del carburatore in modo da poter sostituire quelle esistenti quando
si rimonta tutto: magari le guarnizioni sono in buono stato, ma potrebbero
danneggiarsi togliendole e, comunque, vista l’esiguità della spesa, perché
non cambiarle una volta che il carburatore è tutto smontato? Vi
servirà anche un po' di benzina pura, un pennello morbido e una bomboletta di
aria compressa, reperibile in un negozio di computer: se avete un compressore
meglio ancora.
Uno schema del carburatore ci servirà da guida per individuare di volta in volta le sue parti:
Il
carburatore è visibile alzando la sella e rimuovendo la vaschetta portaoggetti;
per togliere il carburatore sarà meglio smontare il serbatoio per lavorare più
comodamente.
Sganciate
il cavo dello starter: tirate la manopola dello starter e sganciate il cavo dal
dentino sulla leva trattenendolo mentre spingete la manopola. Dall’altro capo
il cavo resterà agganciato al corpo del carburatore.
Sganciate
il cavo del gas alzando manualmente la leva del gas (29) sul carburatore e liberando
il morsetto di ottone dalla sua sede (freccia rossa). Rimuovete il morsetto
(attenzione a non perderlo) e tirate fuori il cavo del gas dalla sede del
registro (freccia verde).
Per
rimuovere il carburatore bisogna allentare la fascetta stretta dalla lunga vite esagonale che si trova
sul suo fianco (61): si può usare un cacciavite piatto o, se offre molta resistenza,
una chiave. Una volta allentata la vite estraete il carburatore dal collettore
facendolo ruotare alternativamente mentre lo sfilate. Il carburatore completo
dovrebbe assomigliare a questo:
Il
passo successivo è smontare il filtro dell’aria (14), che è trattenuto al corpo
del carburatore da due dadi. Per aprire il filtro ci sono da togliere un paio di
copiglie e qualche rondella: il filtro è costituito da una vaschetta di
plastica (58) con un tubo di spurgo (78) e un coperchio metallico (20) che chiude la scatola
del filtro (24) con una guarnizione (22). Il filtro dell’aria (23), che è una specie di
rotolo di spugna, è dentro la scatola del filtro. Tutte queste parti vanno
lavate con benzina pura (non miscela!) ed asciugate con un getto d’aria
compressa. Anche il filtro va lavato con benzina, strizzato e asciugato con aria
compressa, prestando attenzione alla sua integrità: se tende a disgregarsi e a
perdere pezzettini dev’essere senz’altro sostituito per evitare che i pezzi
di filtro entrino nel carburatore e quindi nel cilindro. Una volta pulito il
tutto riassemblatelo e mettetelo da parte.
Passiamo
al carburatore vero e proprio.
Guardando
attraverso il carburatore è possibile vedere una lama che apre e chiude il
passaggio dell’aria: questa è la saracinesca (36), comandata dalla manopola del
gas; potete vedere il suo movimento muovendo manualmente la leva dove è fissato
il cavo dell’acceleratore.
La
funzione di questa saracinesca è di controllare il passaggio dell’aria:
l’aria, risucchiata dentro il cilindro dal pistone che scende, passa
attraverso il corpo del carburatore, che è costituito da un passaggio conico
convergente-divergente (il Tubo di Venturi) attraverso il quale si crea una
depressione che richiama il carburante attraverso il foro del getto massimo. La
saracinesca non fa altro che regolare il flusso dell’aria aprendo più o meno
il passaggio; si può notare il principio di funzionamento della vite del
minimo, che si trova sulla leva dell’acceleratore e non fa altro che evitare
che la saracinesca si chiuda completamente, permettendo cosi il passaggio di una
minima quantità di aria che garantisce il funzionamento, appunto, al minimo. La
carburazione al minimo, ovvero il rapporto aria/miscela, è regolabile con una
vite che apre o chiude un altro passaggio dell’aria secondario che va al getto
minimo, variando di fatto la quantità di miscela da essa richiamata. Stringendo
questa vite il getto minimo viene escluso: una regolazione abbastanza standard
si ottiene stringendo tutta la vite e poi aprendola di due giri e mezzo.
Continuiamo
a smontare: togliete le viti che fissano al corpo del carburatore il coperchio
(31) sul quale è montata la levetta dell’acceleratore (29), prestando attenzione alla
molla (37), che spingerà il coperchio all’esterno. Insieme al coperchio usciranno
anche la molla e la saracinesca: anche questi andranno lavati con benzina e
asciugati col getto d’aria.
In
queste condizioni è visibile il principio di funzionamento dello starter;
tirando il cavetto dello starter si apre un passaggio d’aria supplementare che
va al getto dello starter, in modo da arricchire la carburazione. Questo
arricchimento è necessario quando si parte a motore freddo perché la benzina
tende a condensare lungo le pareti fredde dei condotti e la miscela aria/benzina
che entra nel cilindro è troppo magra per produrre una combustione efficace;
d’altra parte, una volta che il motore è regolarmente in moto, questa
carburazione è troppo grassa… potete verificare da soli l’effetto di una
carburazione eccessivamente grassa sul funzionamento della Vespa tirando lo
starter durante la marcia normale…
Torniamo
al carburatore. Con un cacciavite piatto smontiamo l’attacco del tubo della
benzina (41): all’interno si trova il filtro della benzina (42). Anche questo andrà
pulito con la benzina o, se danneggiato, sostituito.
I
getti del carburatore sono tre: il getto massimo, il getto minimo e quello dello
starter. Smontiamo ora il getto minimo (55), visibile sul corpo del carburatore,
facendo attenzione a non rovinarlo.
La
parte fondamentale del getto è il forellino che lo attraversa: è attraverso
questo foro calibrato passa la miscela e le sue dimensioni influiscono sulla
quantità di miscela erogata al minimo. Il foro dev’essere libero da sporcizia
e impurità e va pulito esclusivamente con un getto d’aria: evitate di pulirlo
con un ago o qualcosa del genere per non rovinare il foro; se trovate dello
sporco impossibile provate a tenerlo immerso per un po’ nella benzina. Pulite
con l’aria anche il condotto dell’aria del minimo e riavvitate completamente
il getto nella sua sede.
Per
accedere al getto massimo e al getto dello starter bisogna smontare la vaschetta
del galleggiante (53) svitando le due viti che la fissano al corpo del carburatore.
Una
volta smontata la vaschetta è possibile riconoscere una ciambella di plastica
bianca (il galleggiante, 51), una vite di ottone al centro di essa (getto
massimo, 49) e
una da un lato (getto dello starter, 47).
Il
galleggiante va smontato con la massima attenzione, per evitare di danneggiare
lo spillo conico (48) fissato ad esso; per smontarlo rimuovere il pernetto (50) che lo
fissa al carburatore spingendolo fuori lateralmente dalla sua sede. Lo spillo
conico è fissato al galleggiante per mezzo di un piccolo incastro.
Lo
spillo conico e il galleggiante controllano la quantità di carburante che entra
nella vaschetta e dalla quale passerà attraverso i getti. Quando la miscela
entra nella vaschetta il galleggiante si alza e spinge lo spillo conico nel foro
di entrata della miscela chiudendolo; quando il livello scende nuovamente il
galleggiante scende e lo spillo conico libera il foro di ingresso facendo fluire
la miscela. Se il galleggiante o lo spillo conico sono danneggiati il livello
della miscela nella vaschetta aumenterà fino a farla traboccare; per prevenire
ciò occorre che il galleggiante sia integro (ovvero che non presenti fori che
farebbero entrare benzina) e che la punta dello spillo conico non sia
danneggiata: se la punta dello spillo è screpolata o presenta una tacca
circolare in corrispondenza del foro di immissione della miscela bisogna
senz’altro procedere alla sua sostituzione.
Rimuovete
ora con cautela il getto massimo e il getto dello starter, pulendoli con cura
come il getto minimo.
Pulite
con la benzina la camera del galleggiante e la vaschetta e pulite col getto
d’aria tutti i passaggi del carburatore. Rimontate i getti avvitandoli
completamente nelle rispettive sedi e rimontate lo spillo conico sul
galleggiante inserendolo nell’apposita fessura. Riposizionate con cautela il
galleggiante e lo spillo nella loro sede e fissate il galleggiante infilando il
pernetto nella sua sede.
Ora
rimontate la vaschetta, il leveraggio dell’acceleratore e la scatola del
filtro dell’aria. Il carburatore adesso è montato e pulito!
Per
rimontare il carburatore infilatelo sul collettore ruotandolo leggermente per
farlo entrare poi stringete la fascetta agendo sul lungo bullone esagonale,
riagganciate il cavo dello starter e reinfilate il cavo dell’acceleratore
attraverso il registro (freccia verde), approfittando dell’occasione per
avvitarlo quasi completamente in modo da avere più margine di registrazione in
futuro. Infilate il morsetto sul cavo, tendete bene il cavo e infilate il
morsetto nella sua sede (freccia rossa).
A
questo punto dovrete sganciare nuovamente il cavo per stringere il morsetto;
segnate la posizione corretta del morsetto, sganciate il cavo e stringete il
morsetto nella posizione corretta, infilatelo nella sua sede sulla leva e usate
eventualmente la vite di registro finchè, a manopola del gas completamente
chiusa, anche la leva lo sia (ovvero che tocchi la vite del minimo contro il suo
contrasto), lasciando il minor gioco possibile sulla manopola del gas.